venerdì 20 aprile 2012

ZACCHERONI E IL FALLO TECNICO

Qualche settimana fa, l'allenatore della nazionale di calcio giapponese, il sig. Zaccheroni, è stato ospite della trasmissione "Che tempo che fa" condotta da Fabio Fazio. Per molti che hanno ascoltato le parole del Mister, è stata una sopresa scoprire che il fallo tecnico non è mai stato insegnato ai calciatori giapponesi, in quanto non fa parte della loro cultura. Per chi non sapesse cos'è un fallo tecnico, si tratta di un fallo simulato. Ti danno una spinta e tu fingi che si è trattato di uno spintone atroce e che sei caduto rovinosamente a terra per colpa di quel tocco. Una partita di calcio rispecchia quasi le stesse leggi della società. In Giappone è così. L'onestà prima di tutto, anche se aneli alla vittoria, il fine non giustifica i mezzi. Ecco perché in Giappone tutti i negozi possono esporre la mercanzia sul marciapiede, al di fuori del negozio, senza che questa debba essere sorvegliata da guardie o personale specializzato. Se tu rubi, o comunque se tu fai qualcosa incivile, la comunità tutta, adotta un atteggiamento di ostracismo che fa in modo che il colpevole si senta confinato, e isolato. In Italia, chi ruba si vanta del gesto e pensa di essere più furbo degli altri. Non ci sono cure, o almeno, il mio pessimismo non mi fa sperare.
Oggi parlando con Hide, un amico giapponese, mi diceva che noi tutti occidentali siamo visti con occhi di riguardo quando entriamo nei negozi, perché ormai la nostra cultura è conosciuta e anche se ci troviamo in un altro Paese, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Ma è veramente triste. Quando giri per il Giappone, giorno e notte, non devi avere paura che qualcuno ti rubi il portafogli o peggio. Qui queste cose non succedono, e se succede qualcosa che lontanamente somiglia a un atto di violenza, i telegiornali ne parlano per un mese. Perché quell'unica e isolata violenza fa scalpore. Noi occidentali non riusciamo neanche ad aprire il giornale se non siamo pronti a leggere notizie di violenza. La mia mamma mi chiede sempre di stare attenta quando parto per il Giappone, perché non sa che sono più al sicuro qui che in qualsiasi posto in Italia. Anche se ieri sul Japan Time, la notizia di apertura era la previsione del prossimo terremoto che dovrebbe colpire Tokyo e fare 10,000 morti. Ops!

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1 commento:

Dama Arwen ha detto...

Che bello!
Ho trovato un attimo di tepo per leggerti.
I tuoi post son sempre interessanti.
Ho notato anche io in Giappone - nel mio breve viaggio - l'assenza della microcriminalità.

Però anche se eravamo due straniere, donne, da sole in giro, non abbiamo avuto problemi.
Molti ci hanno avvicinate per parlare (per esercitarsi con l'inglese).
So bene, anche di tuoi racconti, come sono i Giapponesi. Ma a volte preferisco la loro educazione e formalità (e lo sparlarti dietro) che la nostra cafoneria esplicita tipicamente italiana.