mercoledì 25 maggio 2011

UN GRANDE POPOLO

La crisi che ha colpito tutto il mondo in questi ultimi anni non ha certo risparmiato il Giappone, che oltre a questa crisi si è trovata ad affrontare anche la calamità dell'11 Marzo che ha portato non solo distruzione ma anche molte morti. Negozi chiusi, fabbriche e aziende chiuse cominciano ad essere molte anche qui, e anche le grandissime compagnie prospettano tagli dei posti di lavoro che sono già cominciati e proseguiranno per molto tempo.
Queste notizie si leggono sui giornali, si ascoltano nei racconti degli amici e conoscenti e si toccano con mano. Il mio amico mi raccontava ieri che un negozio, cliente dell'azienda in cui lavora, l'anno scorso acquistò nel mese di aprile (uno dei migliori dell'anno per il prodotto trattato) per 2 milioni di yen. Quest'anno ad aprile hanno acquistato 60 mila yen.
E quando sono arrivata all'aeroporto di Narita, anche se era completamente aperto, a differenza del mese scorso che aveva una parte transennata e a luci spente, i viaggiatori in transito erano pochissimi, anzi, inesistenti!
In televisione mostrano ancora, a distanza di due mesi, le persone accampate nelle palestre e nelle scuole, che vivono di quello che viene donato. Ma anche qui c'è un tasto dolente che se non fosse per la tristezza che procura vedere queste persone dormire, mangiare e vivere una accanto all'altra, avrebbe quasi del ridicolo. Infatti solo il 30% delle donazioni sono arrivate ai legittimi destinatari. Perché? Perché sono morti i funzionari che avrebbero dovuto letteralmente "accreditare" questi soldi sui conti bancari dei sopravvissuti!!
Insomma, le notizie sono in contrasto. Da una parte l'efficienza nella ricostruzione delle strade e di molti palazzi, dall'altra la lentezza burocratica.
Ma a tutto questo va aggiunto il pensiero incredibile che ho sentito esprimere dai due amici a me più vicini: i giapponesi stanno spendendo molto, per far ripartire l'economia. Cioè, il sentimento di appartenenza a una collettività in crisi, spinge in modo assolutamente logico, economicamente parlando, a spendere tutto quello che si può, superando la paura di rimanere senza soldi, e quindi soffocado il sentimento egoistico dell'individuo a rispamiare per se stesso per affronare i tempi peggiori, a favore della società tutta. Sono rimasta senza parole.

martedì 24 maggio 2011

GIAPPONESI: UN POPOLO, UN MITO

Sul giornale di ieri The Daily Yomiuri la notizia avrebbe potuto essere anche una barzelletta per far ridere un po' e sdrammatizzare la situazione. Il Primo Ministro Kan ha portato i colleghi Lee e Wen, rispettivamente Primo Ministro della Corea del Sud e della Cina, nella zona colpita dal terribile tsunami e dal terremoto, per dimostrare che non ci sono problemi e il divieto di importazione di prodotti alimetari dal Giappone può essere tolto. Tutto questo a 60 KILOMETRI dalla centrale di Fukushima. Già me l'immagino il Primo Ministro Kan che dice ai colleghi: vedi, lì, lì in fondo; no, non proprio lì, un po' più a destra, la vedi? No, ma come non la vedi? Siamo a 60 chilometri soltanto!!
Vi segnalo un po' di cose viste in questo viaggio.
Sono usciti molti altri gadget dedicati a Creamy Mami:
- mini cartellina con due immagini diverse
- 8 spille diverse in metallo sagomate: due di Creamy, due di Yu, Posi e Nega, e le bacchette
- bacchette in plastica che si illuminano (ma che somigliano poco a quelle dell'anime)
- 2 set diversi di carta da lettere (buste fogli)
- block notes sagomati
- blocco di sottobicchieri in carta patinata con il disegno della bacchetta di Yu
- statua di Creamy Mami versione coniglietto con due diversi costumi: rosa o nero
- pochette piatta in spugna (3 diverse)

Nuovo libro di Full Metal Alchemist: FMA Illustrations 3

Libro sulle cover dedicate dalla rivista Animage ai film dello Studio Ghibli

Libro sulla "geografia" degli anime: foto dei luoghi dove sono ambientati gli anime più famosi, da Marco a Lady Oscar, ma molti altri ancora

Nuovo libro di Hiroyuki Asada dal titolo Water

e molto altro ancora...

domenica 22 maggio 2011

TADAIMA! NONOSTANTE TUTTO SONO TORNATA A TOKYO

Ebbene sì, nulla è valso a fermarmi. Perché io non tornassi a Tokyo, mia mamma mi ha offerto dei soldi, gli amici mi hanno parlato dell'acqua contaminata, della verdura contaminata; i conoscenti hanno sollevato lo spauracchio delle scosse di assestamento. Ma io niente, dovevo torrnare e sono tornata e come prima cosa ho incontrato la mia amica Haruko che mi ha subito parlato dell'altissima mortalità in estate degli anziani a causa della mancanza di aria condizionata tagliata dal Governo. E qui, mi sono detta: Adriana, meglio che torni!

Scherzi a parte, non c'è niente da ridere: ancora non è estate! Quindi, toccata e fuga!