giovedì 24 settembre 2009

I giapponesi e la birra

12 anni fa, quando cominciai a viaggiare qui in Giappone, dopo le 19 di sera era molto facile vedere gruppi o persone isolate, ciondolanti in metropolitana e nelle strade, ubriachi fradici. Ultimamente queste scene imbarazzanti sono diminuite, ma i contatti con le poche persone che conosco e i libri scritti da giapponesi che scrivono di giapponesi, fanno credere che questo atteggiamento sia solo un po' più nascosto, ma sempre vivo e vegeto nella società giapponese.
Nell'ultimo libro che ho letto di Haruki Murakami "L'elefante scomparso e altri racconti", tutti i protagonisti delle nove storie raccontate hanno un rapporto troppo confidenziale con l'alcool e soprattutto la birra. Alla domanda diretta che pongo a molti giapponesi: "ma tu la sera bevi e ti ubriachi?" la maggior parte delle persone mi rispondono molto tranquillamente "sì". Senza imbarazzo ma soprattutto senza vergogna. Non è con arroganza e/o atteggiamento di superiorità che io guardo queste persone, ma veramente mi lascia esterrefatta il desiderio di queste persone di chiudere le giornate, qualunque giornata: lavorativa, festiva, di vacanza, con una ubriacatura. Mi è capitato addirittura di accompagnare in un breve viaggio turistico qui in Italia un giapponese, che dopo le 16 era già ubriaco fradicio e passava il resto della giornata ciondolante e sonnecchiante ovunque. Nessuna bellezza romana, milanese e fiorentina, riusciva a superare il fascino della lattina di birra che richiamava la sua attenzione appena la possibilità lo consentiva. Questo mi fa pensare che forse non è la birra il veicolo per dimenticare una giornata lavorativa troppo stressante e faticosa, ma solo l'idea che la birra e l'ubriacatura sia l'apice del gaudio spirituale. E dopo queste ultime mie esperienze, dirette e letterarie, non credo di poter essere smentita. Mi dispiace pensare alle ore che queste persone perdono, ma soprattutto la perdita della gioia di passare le ultime ore della giornata con amici, mogli e figli invece che in compagnia di fredde e silenziose lattine di birra.