giovedì 15 ottobre 2009

mercoledì 14 ottobre 2009

SOLIDARIETA'


E' qualche giorno che penso a questo post, ed è strano. Di solito li butto giù di getto, senza neanche rileggerlo. Penso all'argomento o alla cosa strana accaduta nel viaggio e poi la butto giù, cercando di non essere troppo noiosa.
Ma è con titubanza che affronto questo argomento. La solidarietà, quasi inesistente, che ho riscontrato in tutti questi viaggi a Tokyo (credo questo sia stato il centesimo).
In orario di punta ho assistito una mattina di qualche anno fa, a una scena che mi ha lasciato incredula. Un uomo, abbastanza giovane, è uscito dalla carrozza della metropolitana in affanno e privo di forze. Si è accasciato sulla panchina posta sulla piattaforma e bagnato fradicio di sudore (i suoi vestiti si potevano strizzare) cercava di respirare ma lo faceva a fatica. Pallido, quasi bianco, non guardava nessuno in cerca di aiuto, guardava a terra e cercava solo di sopravvivere a questo malessere. Nessuno è sceso dalla metropolitana per soccorrerlo. Nessuno si è esentato dal salirne per soccorrerlo.
Un'altra volta ho visto una donna non vedente con l'usuale bastone bianco che in una grande stazione di cambio della JR Yamamote Line, stava imboccando le scale mobili nel verso sbagliato, voleva scendere e invece le scale salivano. La stazione era piena di persone e il bastone che lei picchiettava sulla piattaforma non poteva non avere attirato l'attenzione delle persone intorno a lei e certo le persone che stavano salendo da quella scala mobile non potevano non averla vista!!! Non erano loro i ciechi!

Nel libro "Undeground" Haruki Murakami scrive dell'attentato del 20 Marzo del 1995 alla metropolitana di Tokyo. E' una serie di interviste ai sopravvissuti di quella tragica esperienza, ciascuna raccontata in poche pagine, mai più di 4, ma nel suo solito stile molto diretto e visivo. Le immagini che si creano nella mente sono sempre molto chiare.
Almeno in tre casi gli intervistati hanno descritto l'accaduto più o meno in questi termini: "sono entrato nella carrozza, ho visto un uomo e una donna seduti uno di fronte all'altro, in una postura molto strana, innaturale. L'uomo era piegato in avanti su se stesso e la donna era accasciata sul fianco. Mi sono seduto come sempre e ho chiuso gli occhi per riposare". Tutte queste persone sono dei sopravvissuti che a distanza di un anno e mezzo dall'incidente (data delle interviste) riportano ancora le conseguenze del contatto con il sarin: mal di testa, cattiva visione, scarsa capacità di concentrazione, etc.
Se la pietà che ognuno di noi dovrebbe provare nei confronti del prossimo, avesse spinto questi intervistati a chiedere a queste persone se andasse tutto bene, si sarebbero subito accorti che la postura innaturale non era dovuta al sonno o ad altro, ma al fatto che stavano lentamente morendo davanti ai loro occhi, chiusi o aperti che fossero.

La "giustificazione" mai sentita e mai espressa per questo atteggiamento dei sopravvissuti, e esaltata dallo stesso Murakami a nobile qualità umana, è stata unica: il dovere al lavoro!

"dovevo andare al lavoro: avevo una riunione"
"dovevo andare al lavoro: avevo la febbre ma mi avevano appena promosso"
"dovevo andare al lavoro: c'era l'inaugurazione di un nuovo negozio"

Questa idea del senso del dovere al lavoro non ha permesso non solo di aiutare chi già stava morendo, ma ha posto in serio rischio di morte gli stessi sopravvissuti che lo hanno fatto coscientemente.

E, comunque, noi siamo migliori? E per noi intendo noi italiani. Sempre criticati e autocritici sulla questione dell'attaccamento al lavoro, soprattutto se si tratta di lavoro da colletto bianco.

Io penso di sì e spero che in futuro sia sempre così, anche se le nostre grandi città dovessero diventare delle altre Tokyo, spero che la nostra umanità prevalga su un debole senso del dovere, perché messi sulla bilancia, la solidarietà è migliore di qualsiasi altra qualità! Avere pietà degli altri significa avere pietà per se stessi, riconoscere nell'altro la nostra stessa umanità e identificarci nella sua sofferenza. Magari sbaglio.

Novità in uscita a ottobre:

Creamy Mami tazze in porcellana in 4 diverse versioni
Posy e Nega set di keychain in peluche in due versioni
Gintama figure alte circa 10 cm con piedistallo prodotte dalla Bandai sullo stile delle Portraits di Evangelion e degli Style di One Piece (6 personaggi diversi)
Gashapon 5 personaggi diversi di Full Metal Alchemist alti circa 7/8 cm
Fastener Mascot di Full Metal Alchemist alti circa 4 cm in pvc
Manga di Berserk vol. 34
Newtype 11 con una sezione dedicata alle Clamp, in allegato carte da gioco delle varie serie delle Clamp